La corsa scudetto: Napoli e la coperta corta, Juve in corsia di sorpasso. Stop Inter

Ci risiamo. Tutto, tremendamente, come al solito. Che noia! Un Chievo ordinato e nulla più frena un Napoli stanco e logoro nelle idee.
Il rischio di ripiombare nella monocorde dittatura juventina è ad un passo. Azzoppata da infortuni importanti (ad oggi Ghoulam è un giocatore d attacco in più) -chiedere ai fantallenatori- la squadra di Adl inizia a tirare il fiato e, a tal proposito, la sosta è benedetta. L’icona che meglio lo rappresenta è Hamsik, ciondola in mezzo al campo e non accende mai la luce, quasi mai in questo scorcio di campionato, per onestà intellettuale.Mertens non fa il fenomeno e anche Insigne e Callejon sembrano frecce spuntate nella faretra  del mister. E proprio Sarri è il principale responsabile.
Sarà l’ estrazione geografica e socio-culturale, ma il “Che Guevara” del calcio ha peccato, oltre modo,di cocciutaggine.
Contro Spal,  Benevento, Sassuolo e Genoa il turnover sarebbe stato ossigeno puro per i muscoli degli stakanovisti dell attacco. Invece no, gli unici ad avvicendarsi sono stati Maksimovic ed Albiol e Allan e Zielinski, poca roba.
Il fiato sul collo è quello della Juventus, non nel suo miglior vestito ieri,  ma tornata a fare la voce grossa. La voce è, sopratutto, quella di un più asciutto Higuain, che si è dato il cambio nel ruolo di trascinatore con un annebbiato Dybala. Da quando l’ anatema del “nuovo Messi” si è abbattuta su di lui, solo prestazioni opache. Il Pipita ha ripreso a segnare con regolarità e maschera le latenti lacune della sua squadra: troppi goal presi, un mercato ininfluente e poco performante e forse un inconscio senso di appagamento. Tant’è  che è toreato ad essere dominante e la Juve, da qui a poco, tornerà  a spadroneggiare.
Superata l’inter, che ora è un punto sotto. Questo a causa di un redivivo Torino, privo ancora del suo miglior Belotti, ma fermamente agli ordini del comandante serbo.  Partita vivace e maschia e che l’ inter avrebbe potuto vincere con un po’ più di fortuna. La sensazione però è che manchi ancora qualcosa per il definitivo salto, soprattutto se, pur avendo perso mai e pareggiato solo 3 volte, si ritrova solo al terzo posto. Icardi è un fattore, probabilmente il 9 più letale del campionato, ma da solo non basta.Skriniar è un muro ma Miranda è al terzo anno che buca tante partite.
A proposito di Skriniar, a Genova, sponda Samp, nonostante Ferrero, ci avevano visto giusto. E continuano ad avere un gran fiuto. La squadra di Giampaolo, mister dal poco appeal social ma preparatissimo, è  un piacere per gli occhi e lancia giocatori su giocatori, vedi Linetty, Torreira e Zapata. E se la Samp fosse il vero antidoto alla monotonia del campionato….Lo scopriremo tra 15 giorni…
Vincenzo Curatola


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