Mondiale Italia: Un’avVentura iniziata male e finita peggio. A cura di Carlo Sacchetti.

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Ce lo avevano detto e di certo non ci si può lamentare, si la coppia Tavecchio-Ventura nell’allora 2016 dichiararono che avrebbero fatto qualcosa di storico e ci sono riusciti L’ITALIA E’ FUORI DAI MONDIALI DI RUSSIA 2018.
Ancora incredulo mi sveglio e cerco notizie sulla partita di ieri, apro il sito Voti-Fanta e ne ho la conferma e la certezza la mia amata Italia è fuori dai mondiali.
Entro sui social e a destra e a manca, chi più e chi meno cerca di dare una spiegazione a questa disfatta, il titolo più interessante è “La Caporetto del Calcio”, si una vera e propria Caporetto quella che in molti abbiamo visto in TV.
Non voglio essere retorico su chi e su come si poteva mettere la squadra in campo, ma voglio fare una seria riflessione sul movimento del nostro calcio:
a distanza di 11 anni, dall’ultima vittoria in coppa del mondo, il nostro calcio è cambiato, le nostre squadre sono cambiate, ci sono pochi italiani e quei pochi non giocano nemmeno in grandi squadre, come si suol dire, le società di calcio puntano oramai solo sui stranieri e nonostante ci sia una norma che impone che un tot di giocatori provenga dal proprio vivaio, si bypassa includendo direttamente i giocatori stranieri fra essi. E così siamo costretti a cercare qualche nonno tra gli oriundi per farlo giocare con la maglia azzurra, nulla contro Jorginho migliore in campo ieri sera,  questo ci deve far riflettere sull’Italia che verrà, vero che nel tempo abbiamo attraversato periodi bui e ci siamo sempre rialzati, ma la cosa che più mi ha stupefatto è stata la dichiarazione del C.T. Ventura che invece di presentare le dimissioni immediate ha dichiarato che ne deve parlare con la federazione e quindi con Tavecchio, si proprio colui che ha rinnovato il contratto al mister senza nemmeno avere in tasca la qualificazione.
E allora mi chiedo possibile che siamo ancora il Paese dove ti devono mandare via per incompetenza e dove nessuno si assume le proprie responsabilità?
Possibile che dopo una debacle del genere lo stesso Tavecchio non abbia preso coscienza degli errori commessi e non abbia dato lui stesso le dimissioni?
No non è rancore verso i personaggi citati, ma solo la delusione avuta dopo una lunga cavalcata che ci ha visto uscire da un mondiale che avevamo a portata di mano e perso contro una squadra non di livello, già perché da dopo la Spagna la nazionale è scivolata in vortice di insicurezza che l’ha portata alla disfatta, forse con un altro allenatore con più carisma sarebbe andata diversamente ma oramai la frittata è fatta e la si può solo buttare e farne un’altra sperando che esca migliorata.
Qualcuno ci vede del positivo, soprattutto tra gli addetti ai lavori, dicono che finalmente cambierà qualcosa, secondo il mio modesto parere non cambierà nulla, in Italia gli interessi dei procuratori va aldilà di quello che possono essere gli interessi collettivi del movimento, ed è proprio questo che bisognerebbe cambiare, rimettere al centro il gioco e non i soldi che hanno tolto tutta la passione di questo sport.
A proposito dei soldi, leggo di quelli  persi dalla nazionale per la mancata qualificazione, bazzecole in confronto ai mancati introiti che avranno i vari ristoranti, pizzerie, venditori di bandiere e trombe, già perché il tifo per la nazionale è unico ed unisce tutti gli amanti del calcio e non solo, fa festeggiare i tifosi di tutte le squadre perché in quei 90 minuti in cui gioca la nazionale non siamo più rossoneri, bianconeri, nerazzurri, biancorossi, ma vestiamo tutti un unico colore L’Azzurro, e alziamo tutti la stessa bandiera, quella Tricolore Verde Bianco e Rossa, come quelle alzate ieri sera allo Stadio Meazza di Milano, dove il cuore azzurro si è messo a disposizione.
Chiudo così con l’amaro ancora in bocca ma volendo ricordare che l’Italia dopo brutte cadute si è sempre rialzata più forte di Prima.
E allora RIALZATI ITALIA, torna a combattere, dimostra la tua vera indole.


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