INTER, Pioli in conferenza: “Terzo posto ancora possibile. Gap non così ampio”





L’Inter è uscita sconfitta nella sfida Champions contro la Roma di domenica scorsa a San Siro ma, visto il big match Roma-Napoli, la possibilità di avvicinarsi al terzo posto restano ancora vive. 

È stata una settimana difficile? 


C’è stata delusione sicuramente, perché la partita non è andata come volevamo, abbiamo valutato quello che abbiamo messo sul campo, le cose positive, le cose negative e ci siamo messi a lavorare con grande volontà, dobbiamo reagire immediatamente, abbiamo perso una battaglia ma non la guerra.

Domani il Cagliari. Cosa si aspetta dai rossoblù?
Il Cagliari ha un grande obiettivo, fermare una squadra blasonata, importante. Lo hanno fatto una volta, ma hanno 31 punti e 23 punti fatti in casa. Ci aspetterà un avversario motivato, che vorrà fare la gara, dando il massimo per batterci. Noi pensiamo alla nostra prestazione, dobbiamo cercare di giocare meglio dei nostri avversari, in passato con qualche stop siamo sempre stati bravi a reagire, dobbiamo farlo anche questa volta.
Si aspetta una reazione dai suoi giocatori?
Si è vincenti soprattutto nella testa e nella mentalità dimostrando di saper reagire, anche le grandi squadre possono perdere una partita ma poi si rimettono in carreggiata. È quello che dobbiamo fare anche noi.

Cosa è andato storto domenica? Cosa non le è piaciuto?

Niente di nuovo, niente di inaspettato. Abbiamo perso una partita che volevamo sviluppare  e affrontare diversamente, non ci siamo riusciti, siamo stati bravi ad analizzare la cose positive e negative per lavorarci sopra. Abbiamo perso una battaglia ma non la guerra.

La rigiocasse oggi, cambierebbe qualcosa?

Ho schierato la formazione che ritenevo più efficace, la migliore per mettere in difficoltà i nostri avversari. Poi in alcuni momenti della gara dovevamo fare qualcosa in più.

Le voci insistenti di vari allenatori sulla panchina dell’Inter le tolgono serenità?

Per me le voci non esistono. Siete dei fenomeni, mettete voi in giro le voci e poi mi chiedete come ci si sente. Io e la squadra siamo concentrati sul lavoro, penso solo a fare il massimo sulla panchina dell’Inter fino al 28 maggio, poi le voci è inevitabile che ci siano, non mi tolgono serenità e neanche convinzione sul mio lavoro.

Dopo la sconfitta contro la Roma, si sono ridimensionate le ambizioni nerazzurre?

Il nostro obiettivo è il terzo posto e non deve cambiare finché ci saranno le possibilità di centrarlo.

Sono state tutte partite difficili, possiamo permetterci pochissimi errori, le partite vanno affrontate tutte con la stessa mentalità per vincere. Tenevamo molto a questa partita, dipenderà da noi se riusciremo a giocarci scontri diretti così importanti. Dobbiamo ripartire velocemente già domenica contro il Cagliari.


Arrivasse Strootman?


C’è la prossima domanda? (ride, ndr).

Come avete preparato la gara contro la squadra di Rastelli?

Abbiamo preparato la gara per essere efficaci in tutte e due le fasi di gioco. L’avversario ha costruito la propria salvezza tra le mura amiche con qualità e buoni giocatori. Dobbiamo giocare meglio di loro e provare ad essere più efficaci di loro.

Banega come sta?

Ha avuto dei problemi, ma sta lavorando bene, sta bene come condizione fisica e mentale e quindi è a disposizione.

Il vero problema dell’Inter è segnare poco rispetto a quanto creato?

I numeri non sono mai casuali, la percentuale di occasioni sfruttate credo che sia il nostro limite in questo momento. Siamo la terza squadra dopo Roma e Napoli che crea occasioni da gol, ma siamo la penultima per quelle sfruttate, la percentuale è troppo bassa. Segnare gol dipende da due fattori: qualità e voglia di sfruttare le occasioni. Ci stiamo lavorando.

Per la prossima stagione servirà aumentare il potenziale offensivo?

Come vi piace parlare della prossima stagione. Stiamo lavorando, se diamo una valutazione alle ultime classifiche del campionato, la classifica è quasi sempre stata Juve, Roma, Napoli, solo un anno la Lazio è arrivata terza. Stiamo lavorando per ridurre il gap con le squadre sopra. Sarà importante inserire elementi di spessore che ci consentano di aumentare il livello e raggiungere le squadre più forti in Italia.

Settimana di polemiche dal punto di vista arbitrale. Cosa ne pensa?

È la normalità purtroppo. Gli addetti ai lavori devono rimanere concentrati su cosa si può controllare. Io e la squadra stiamo lavorando per migliorare la posizione in classifica, le prestazioni e per raggiungere il gap con le prime. Non dobbiamo preoccuparci di cose che non possiamo condizionare.

Cosa serve in realtà per diminuire il gap con le altre e tornare in alto?

Cosa serve per avvicinare alle prime tre, sicuramente lavoro, tempo. Stiamo parlando di formazioni al vertice da quattro/cinque anni, quindi sono cresciuti di anno in anno trovando investimenti, prestazioni, miglioramenti. Noi dobbiamo lavorare per dare una base solida alla squadra, con gli inserimenti giusti poi che ci consentano di avvicinarle. La distanza non è notevole, ma se abbiamo perso i tre scontri diretti allora qualcosa ancora ci manca, ma siamo sulla strada giusta. Servono tante cose, non può essere sufficiente solamente qualche mese per riuscire ad avvicinarsi di più. La qualità in rosa c’è, ce n’è tanta, questo mi fa essere positivo e mi fa pensare che ci si possa avvicinare a chi è davanti. La qualità la puoi avere nella prestazione generale e poi ti manca nella fase finale, nel tiro. Si parla di occasioni da gol quando l’occasione è creata e chiara. Domenica abbiamo preso due gol con due tiri da 20-25 metri. Devi avere l’abilità di trasformare in gol situazioni che non sembrerebbero così pericolose. Possiamo determinare i nostri risultati cercando di migliorare in fase di finalizzazione. Questo ci vede in difficoltà rispetto alle squadre in alto. Per gli altri numeri siamo vicino, ma facciamo fatica nelle piccole cose che possono fare la differenza. Significa tante cose, anche che abbiamo subito due gol che hanno cambiato la partita a livello mentale e tattico, un conto è giocare sullo 0-0, un conto con lo svantaggio. Preso il primo gol quando eravamo nettamente in superiorità numerica. Dobbiamo crescere inquietante queste cose ed essere più attenti e determinanti. In fase difensiva ed in fase offensiva. Abbiamo avuto due palle gol per pareggiare, con Joao Mario e Perisic, molto più pericolose delle due azioni in cui Nainggolan ci ha fatto gol.

Persi con te big match e vinte tutte le altre. Manca qualcosa?

Ci sono tante cose da mettere insieme in 95 minuti l’aspetto tecnico, tattico, fisico e, soprattutto, l’aspetto mentale. Sono cose che vanno costruite con il lavoro, la conoscenza, le idee, situazioni che porti sul campo con una certa continuità e ti anno consapevolezza, e attraverso risultati consecutivi. Non è un caso che loro siamo in alto in classifica. La differenza non è così alta, comunque, ho grande fiducia inquietante questi giocatori, ci sono i valori per avvicinare queste squadre, ci sono, dobbiamo solo tirarli fuori da qui al 28 maggio.

Si può perdere solo una partita da qui alla fine per raggiungere il terzo posto. Possibile?

Quando rincorri non può dipendere solo da te, molto dipende da chi è davanti, da quanti punti faranno. Noi proveremo a vincere tutte le partite, mancano 12 partite e dobbiamo vincerne tante. Quella di domenica è la nostra partita importante, non sarà facile e ci stiamo regalando per affrontarla nel migliore dei modi.
Con Medel e Murillo diffidati, possibile una difesa a 3? Joao Mario e Brozovic come stanno?Le scelte non saranno condizionata dalle diffide, schiererò la squadra più pronta, efficace. Joao Mario e Brozovic saranno valutati domani per comprendere se saranno a disposizione contro il Cagliari.

a cura di Alberto Bazzerla

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