Lazio: Mister Inzaghi punta ancora sul 3-4-2-1 in attesa di Anderson e Nani. A cura di D. Catanese.

Il big match della seconda giornata di campionato sarà sicuramente quello tra Lazio e Milan e cioè tra due dirette concorrenti nella lotta verso l’Europa. Dopo aver espugnato il Bentegodi alla prima di campionato, i biancocelesti vogliono continuare la loro striscia positiva iniziata con la vittoria della Supercoppa Italiana e per farlo mister Inzaghi si affiderà ancora una volta al 3-4-2-1 in cui gli interpreti saranno: Strakosha, Wallace, De Vrij, Radu (Bastos); Basta, Parolo, Leiva, Lulic; Luis Alberto, Milinkovic-Savic; Immobile. In attesa dei fondamentali rientri di Anderson e Nani (prima convocazione per lui) questo è il modulo che offre le migliori garanzie in quanto vi è una maggiore densità a centrocampo, fattore importante contro un Milan che schiererà per la prima volta l’ex Biglia affiancato dal caterpillar Kessie e da uno tra Montolivo e Calhanoglu, anche se Ciro Immobile appare leggermente isolato saranno fondamentali le incursioni del pungente Milinkovic e le giocate di classe di un rinato Luis Alberto. La scorsa stagione Inzaghi ha adottato, con buoni risultati, la difesa a 3 soprattutto in trasferta o contro squadre schierate con un tridente d’attacco come quello dei rossoneri di Montella. Vi saranno diversi scontri tra titani in questo match tutto da vedere, innanzitutto quello tra De Vrij e il giovane Cutrone (o Kalinic), in mediana invece l’esuberanza di Milinovic si scontrerà con lo strapotere fisico di Kessie mentre in attacco il solo Immobile dovrà scardinare la cerniera Bonucci/Musacchio. L’asso nella manica di Inzaghi in questa sfida può essere Luis Alberto, lo spagnolo cresce di partita in partita ed ha dimostrato di favorire al meglio gli inserimenti dei compagni con assist al bacio. Chi rischia di soccombere alla iniziative dello scatenato Suso di inizio stagione è Lulic il quale non eccelle in fase difensiva e anche Basta appare ancora in ritardo di condizione per cui potrebbe soccombere alle discese di Rodriguez e Borini.

A cura diDomenico Catanese