Focus Roma: Si pari. O no?



Congedo dal proprio pubblico per la Roma cui serve un punto per centrare
l’imprescindibile obbiettivo Champions. La divisione della posta farebbe felice
anche la Juve che sarebbe 
επτάcampione. Ma ci piace sperare che sarà partita vera fino in fondo

Ultima gara casalinga per la Roma in questa stagione a tinte chiaro-scure;
per gli uomini di Di Francesco l’ideale sarebbe centrare l’obbiettivo Champions
davanti ai 50.000 festanti accorsi all’Olimpico e chiudere bene una stagione
che, incredibile a dirsi guardando il distacco accumulato in campionato
rispetto al duo di testa, è stata esaltante e poteva essere dannatamente
indimenticabile.
Ai giallorossi manca un solo punto per centrare la qualificazione alla
prossima edizione del trofeo più importante; situazione speculare a quella
della Juve, cui manca un punto per sigillare la vittoria del settimo scudetto
di fila.
A dirlo fa impressione, ma a scriverlo ancora di più. Settimo scudetto di
…vabbè basta
Dicevamo: apparentemente è proprio la classica partita da “two feriti is
megl che uan mort” ma siamo  propensi a credere che sarà gara vera.
Troppo forte la voglia dei giallorossi di congedarsi dal proprio pubblico
con una vittoria prestigiosa che impedisca alla Juve di fare festa
all’Olimpico, e nel contempo, altrettanto forte la voglia di una Juve rilassata
dalla vittoria in Coppa Italia, di prendersi il primato dopo una prova di
forza. L’ennesima.
Ho letto che secondo Sarri il crollo del Napoli a Firenze è giustificato
dal fatto che i suoi ragazzi abbiano ritenuto perso lo scudetto dopo la
vittoria della Juve a Milano con l’Inter. Quindi per lui restare attaccato a
-1 e sperare che la Roma fermasse la Juve era utopia.
Motivo in più di guardare con interesse a questa sfida.
Perché la mia personalissima idea è che se la Roma lo scorso anno e il
Napoli quest’anno non hanno conteso fino alla fine lo scudetto alla Juventus,
la colpa sia proprio dei limiti dei rispettivi allenatori.
Quando Allegri dice che il calcio è semplice ha ragione: consiste nel
tirare fuori il meglio dai migliori in ogni momento. Non significa cercare
sempre il bel gioco, non significa che i migliori siano sempre gli stessi né
che i momenti siano tutti uguali. L’allenatore non deve creare propulsori
lunari ma capire le situazioni.
Allegri sente odore di animale ferito appena l’avversario inizia a
sanguinare, altri devono vedere le pozzanghere e manco gli basta.
Ma torniamo alla serata dell’Olimpico, ripeto per me sarà partita vera. E
sono molto curioso di vedere se la Juve schiaccerà la Roma come ha fatto col
Milan,  o se De Rossi e compagni saranno i grado di riproporre in
campo nazionale la stessa baldanzosa sicurezza mostrata nelle gare casalinghe
in Coppa.
Sugli schieramenti vi aggiornerà la nostra fantastica squadra. Credo che
tra i giallorossi saranno out Manolas e Perotti  e che nella Juve
Mandzukic farà spazio a Dybala e qualcuno a Marchisio.
Sarei tentato di fare i nomi di qualcuno per il quale spero sia l’ultima
all’Olimpico con la lupa sul petto ma oggi mi sono svegliato sportivo e accomodante
per cui dico soltanto vinca il miglior, vinca il migli, …quello più colorato.

Angelo Spada


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