ROMA Il buio oltre la p(r)ece

Il buio oltre la p(r)ece

Il disastroso avvio di campionato della Roma. Ha responsabili che si individuano da soli. Sono gli stessi che devono portare la squadra fuori dal momento nero. Oppure sparire. 

Il buio non viene dal buio, altrimenti non lo chiameremmo
così e non ne  conosceremmo sfumature
come  l’ombra e la penombra; il buio
viene dalla luce, dalla fine della luce.
E anche il buio nero come la pece in cui si dibattono le macerie della Roma   viene dalla luce; o meglio viene dall’aver spento la luce.
Da quando Pallotta è Presidente della Roma anche i bimbi
hanno capito che della parte sportiva non gliene frega proprio nulla. Gli
importano le plusvalenze, nell’attesa dello stadio.
Una volta costruito (semmai glielo permetteranno) l’impianto
di proprietà (di Pallotta non della Roma) forse gli passerà questo prurito alle
mani che lo porta a nominare dirigenti sempre con  la stessa mission: smontare e rimontare il
giocattolo di modo che sembri sempre uguale ma costi meno.
Il giochino sembrava riuscito lo scorso anno, campionato
dignitoso e fantastica prestazione in Champions.
No non parlo della semifinale ma dei quasi 100 milioni di
cucuzze portati a casa. Sai che gliene frega a lui della semifinale! Il tuffo nella
fontana era per i risultati economici mica sportivi.
Comunque sia era una tempesta di luce.
A giugno bastava andare dall’allenatore e fargli una
semplicissima domanda: “ possiamo spendere questo non di più, che ti serve”?
Invece no! Il fido scudiero dalla mission possible Monchi, vende un portiere fenomenale, distrugge il
centrocampo cedendone due terzi e soprattutto non si preoccupa minimamente di
coprire i ruoli in cui si era già carenti. Non uno straccio di terzino destro,
non un ricambio per Kolarov né sostituti adeguati per i partenti Nainggolan e
Strootman.
E’ difficile sostituire calciatori forti, di personalità e
soprattutto attaccati alla maglia. E’ talmente difficile che uno come Monchi
dovrebbe sapere che se ne vende uno alla volta non due.
E dovrebbe anche sapere che i trentenni (Kolarov e Fazio)
escono distrutti dai mondiali per cui i loro ruoli vanno coperti.
Ma se  l’ordine è  solo “plusvalere” sai che te ne fotte? Niente!!
E  vanno bene pure i Santon. E non
aggiungo altro, Santon.
Tuttavia se il primo errore per precipitare  verso  il buio lo fa Monchi, il secondo -molto più
grave- è tutto di Di Francesco. Che accetta passivo tutte le mosse scriteriate
di questa società fittizia.
Parigi val bene una messa, ma la propria dignità e la
propria voglia di ben figurare nella vita dovrebbero valere anche più della
panchina della Roma.
Si narra di Spalletti che ribaltava scrivanie a Trigoria
mentre il nostro ora picchia le panchine e si fa male. Spero gliela addebitino
in busta paga, se lo merita.
Se non sei in grado di far giocare bene quelli che ti stanno
comprando hai 2 possibilità: dimetterti o incazzarti. Non puoi restare al tuo
posto, fare il rassegnato, l’ironico il possibilista e nel frattempo buttare
via una stagione. Non sei più a Sassuolo.
Quindi una prece: se non sei all’altezza, scappa via.
E’ venuta a mancare una grande donna in questi giorni. La
tifosa romanista Maria Sensi, moglie e madre di presidenti Romanisti. Avranno
avuto sicuramente tanti difetti ma agivano per il bene della Roma sempre e
comunque. Ve l’immaginate Spalletti trattare Totti in quel modo con un Sensi alla
presidenza?
Ecco bene, se lo si cerca c’è un video girato nella pancia
dell’Olimpico in cui un incazzatissimo Franco Sensi spiega a Galliani che “deve
portare rispetto per la Roma”. Se lo guardi Monchi ma soprattutto se lo
guardino Di Francesco e i calciatori. Se non lo capiscono li mettiamo in fila e
glielo facciamo spiegare da Douglas Costa.
Angelo Spada

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