Finalmente la Samp. Ci sono voluti quasi due mesi, e forse si è atteso l’avversario più duro, per rivedere la vera Sampdoria.
Quella con gli occhi della tigre che, pur sotto due volte contro una delle squadre più attrezzate del campionato, non ha mai mollato un centimetro, portando a casa la meritata vittoria. Ci sono voluti 70 giorni per rivedere il vero Muriel, quello che fa segnare e soprattutto segna. E ci sono voluti sei mesi per capire che i proclami su Praet, forse, non erano poi così esagerati. Uno che, invece, in questi mesi ha sempre risposto presente, è Schick.
Il talento ceco, anche ieri utilizzato a partita in corso, ha mostrato per l’ennesima volta sprazzi da campioncino e un fiuto del gol davvero raro. Non si era polli prima e non si è campioni adesso, questo l’imperativo della Samp, che però aveva bisogno di una dose di ottimismo, e la Roma era l’elisir migliore possibile. Ciliegina sulla torta il rinnovo fino al 2019 di Silvestre, che dopo un periodo buio, probabilmente condizionato dalle voci di mercato che gli giravano attorno, ieri è tornato il condottiero di una retroguardia che, unica pecca di giornata, ha floppato con Puggioni e Skriniar, che ad onor del vero erano stati i migliori nelle precedenti uscite del Doria.
Che sia una svolta per questo campionato pieno di ombre lo si saprà domenica prossima, quando Regini e compagni andranno a far visita al Milan. In attesa del match di San Siro la Sampdoria si gode il suo weekend perfetto, dentro e fuori dal campo. Con la speranza che abbia dato linfa nuova alla stagione.
Angelo Giordano