JUVENTUS, ALLEGRI e CHIELLINI: “La Finale non è ancora conquistata. Loro non hanno nulla da perdere”

Domani il ritorno della semifinale di Champions League contro il Monaco. Si parte dallo 0-2 dello Stadio Louis II. La Juventus cerca di raggiungere la finale di Cardiff. 

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In conferenza ci sono Allegri e Chiellini:

Inizia Chiellini:


La difesa è davvero il punto più forte della Juventus?
CHIELLINI: Se prendiamo pochi gol è perchè siamo una squadra equilibrata e che si sacrifica anche in fase di non possesso. Il gioco del calcio è bello perchè si gioca in 11 e ci deve essere un’alchimia speciale.
L’attacco del Monaco vi ha messo in difficoltà?
CHIELLINI: Certo che si. Mbappè e Falcao sono un mix di esperienza e gioventù. Hanno qualità anche in mezzo al campo. Abbiamo concesso 2-3 occasioni e Buffon che non è abituato a fare tanti interventi, ci ha dato una mano.
Solo una questione tattica o anche una questione motivazionale?
CHIELLINI: Abbiamo giocato con tanti moduli, i numeri valgono fin li. Alla fine ognuno si è messo a servizio della squadra, pur cambiando 7-8 giocatori a partita. L’empatia e il feeling è un acceleratore importante, un ingrediente senza di cui non si può arrivare in fondo
Il pareggio contro il Torino è una questione fisica o vi hanno messo in difficoltà?
CHIELLINI: Abbiamo una rosa di grande livello e abbiamo fatto una grande partita anche sabato. Stiamo bene e siamo in tanti, giochiamo più o meno tutti. Arriviamo alla partita di domani con ottime condizioni fisiche e mentali.
Meglio o peggio non aver vinto sabato lo scudetto?
CHIELLINI: L’importante è vincerlo, cambia poco quando. Sono sicuro che ci arriveremo e l’importante è quello
Cosa ti suggestiona la parola triplete?
CHIELLINI: Non ci penso. Una grande squadra va di partita in partita. L’obiettivo è arrivare a Cardiff. Due anni fa siamo arrivati in fondo e abbiamo perso, l’anno scorso il rammarico di Monaco. Il triplete è giusto che lo sognino i tifosi, noi dobbiamo lavorare e faticare per giocarci tutto fino in fondo.
Cosa pensi della relazione tra te, Leo, Andrea e Gigi dentro e fuori dal campo? E della fantasia di Dani, Pipa e Paulo?
CHIELLINI: Ci vediamo più noi che con le rispettive famiglie. Abbiamo vinto tanto insieme quindi si è creato un bel rapporto e durerà anche quando avremo smesso. Leo ha fatto 30 da poco, Andrea 36 quindi non siamo più giovanissimi. Il futuro sono i giovani e noi fungiamo da esempio. I sudamericani sono diversi da noi: Dani è un matto, un ragazzo solare che vive la sua vita a 300 all’ora con il sorriso. Paulo è taciturno, riservato e lavoratore e non è un caso che abbia bruciato le tappe. Ci fa la differenza in tutte le partite e quest’anno si è consacrato. Gonzalo è la più grande sorpresa, mi aspettavo una persona diversa e invece è una grande persona, generoso e i gol vengono sempre dopo l’obiettivo di squadra.
Vi fa paura il traguardo o vi da più carica?
CHIELLINI: No è da luglio che fatichiamo per arrivare all’obiettivo quindi ci carica assolutamente. Riuscire a trovare sempre motivazioni è perchè il traguardo è li a portata di mano e lo abbiamo sognato per mesi.
Dimmi una differenza tra Dybala e Mbappé?
CHIELLINI: Le caratteristiche fisiche. Paulo è un giocatore di raccordo, che crea superiorità saltando l’uomo e permette alla squadra di essere più armoniosa. Mbappé si esalta nella profondità, più attaccante. Un giocatore d’area che ha numeri incredibili.
Ci sono stati episodi negativi: con Muntari, con i manichini e con Benatia. Cosa ne pensi?
CHIELLINI: Purtroppo ogni tanto bisogna commentare questi episodi. È un problema mondiale, ma noi pensiamo al nostro. Spero che si smetta di parlare di razzismo e che si continui a parlare di campo. Si è avuto un attimo di lucidità nel non applicare la regola contro Muntari. L’episodio di Medhi è successo ieri e chi ha sbagliato deve pagare. Certi episodi non devono accadere.
Dopo essere arrivato a Berlino, arrivare a Cardiff cosa significa?
CHIELLINI: È prematuro parlare di Cardiff, dobbiamo pensare alla partita di domani. Ci sono tante insidie e poi penseremo a Cardiff.
Quale differenza c’è tra la Juve del 2015 e quella di oggi?
CHIELLINI: Nella consapevolezza di affrontare queste partite. Nel 2015 non ci pensavamo neanche, dopo un girone passato all’ultimo. Pochi di noi se lo aspettavano. E col Barcellona abbiamo avuto troppo rispetto. In questi anni siamo cresciuti molto, anche l’episodio di Monaco dello scorso anno ci ha insegnato molto.
Quanto Allegri ha inciso in questi anni per arrivare fin qui?
CHIELLINI: I risultati dipendono dalla società e poi a tutti gli altri. Non vincono solo i giocatori ma tutta la società. Prima la dirigenza, poi l’allenatore e quindi i giocatori. Se ci sono le giuste direttive e i giusti principi in un ambiente di livello si può.
Higuain come giocatore, quale è la sua qualità che lo rende così forte?
CHIELLINI: La finalizzazione è incredibile. I difensori lo marcano ma lui ha una varietà di giocate che gli permettono sempre di essere solo. Poi viene molto ad aiutare la squadra, per farla salire e giocare. Diversamente da come faceva a Napoli. È tra i primi tre numeri 9 al mondo.
Ti sei perso la finale 2015, questa ha un valore particolare?
CHIELLINI: Alla fine l’abbiamo persa quindi abbiamo tutti voglia di tornarci, per cambiare il ricordo delle finali. Ma prima pensiamo a domani poi si vedrà.

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Ora tocca ad Allegri:

Se passate domani preferite Real Madrid o Atletico Madrid?
ALLEGRI: Domani giochiamo col Monaco e dobbiamo ancora conquistarci la finale. Dobbiamo portare a casa un risultato positivo, dobbiamo alzare la concentrazione perchè il Monaco non ha niente da perdere. Ha giocatori di grande talento che possono metterci in difficoltà.
Cosa aggiunge Dani Alves alla squadra?
ALLEGRI: Ha avuto un periodo di adattamento, poi si è fatto male. Ora abbiamo ritrovato un giocatore importante che ci da esperienza a livello internazionale
Domani ripete la stessa tattica dell’andata con Barzagli terzino e Dani Alves alto?
ALLEGRI: Devo ancora decidere se gioca Barzagli o Cuadrado. Purtroppo davanti non ho cambi e devo valutare. Dobbiamo fare una partita tosta.
Cosa la Juve non deve assolutamente fare domani?
ALLEGRI: Dobbiamo giocare aggressivi, giocare bene e vincere la partita. Meglio nella metà campo avversaria, con più pazienza.
Higuain sta bene o ha qualche problema al piede?
ALLEGRI: Non lo so, non ho neanche visto. Ha male al piede? (ride ndr). Sta bene sta bene.

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Ti spari tutte le cartucce domani o ti tieni qualcosa per domenica?
ALLEGRI: Siamo nel pieno della stagione. Abbiamo raggiunto solo la finale di Coppa Italia. In questi momenti ti viene da pensare a tutto, ma dobbiamo fare con calma. Domani c’è la finale da guadagnarci, poi penseremo a Roma-Juve.
A parte Cuadrado e Barzagli, tutto già deciso? In mezzo al campo?
ALLEGRI: Ci sono anche i cambi. Giocheranno due tra Khedira, Marchisio e Pjanic. Marchisio è un giocatore fondamentale.
La Juve ora è al top della forma?
ALLEGRI: Pare di si, ma domani dobbiamo fare una partita tosta. Il risultato dell’andata conta fino a li.
Quanto è stato importante non perdere il derby?
ALLEGRI: Abbiamo vinto 33 volte di seguito in casa. Non si può sempre vincere, quindi è stato fondamentale. Per un punto puoi vincere lo scudetto. Ci sono partite che se non puoi vincere, ti accorgi che non le puoi perdere.
Quale è l’aspetto principale che chiede domani alla squadra?
ALLEGRI: Non dobbiamo avere l’assillo di vincere per forza, ma dobbiamo giocare come se fosse una partita secca. Con la testa e con un approccio aggressivo per mettere sotto pressione il Monaco.

a cura di Alberto Bazzerla

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