Buffon para la Dea


Ieri allo stadio Atleti azzurri  d’Italia di Bergamo è andato in scena il primo atto  della semifinale di Coppa Italia tra Atalanta e Juventus , con il risultato finale di 0-1 a favore dei Bianconeri.
Una Juve pragmatica ,come al solito , quella vista ieri sera a Bergamo. Passata in vantaggio dopo appena tre minuti, la Juventus ha saputo gestire la partita, anche grazie ad uno straripante Higuain e ad un super Gigi Buffon. L’Atalanta ci ha provato fino all’ultimo, con attacchi arrembanti, assediando i Bianconeri nella propria area di rigore ma scontrandosi con un muro invalicabile eretto dal portierone azzurro che al minuto 24 neutralizza un rigore calciato dal Papu Gomez.
I dati utili emersi ieri per mister Allegri sono molti, ad iniziare da un dato di fatto, cioè: con il centrocampo a 3 la Juventus è molto più ordinata e organizzata ma non concretizzare come ci si aspetterebbe. Infatti, quando i bianconeri scendono in campo con il 4-3-3 sono avari di goal ma riescono a diminuire sensibilmente i pericoli verso la propria porta. Altro dato che salta all’occhio, rivedendo la partita di ieri, è la carenza di cambi offensivi al momento a disposizione di Allegri. L’attacco di ieri era formato da Higuain , Mandzukic e  D. Costa , con il solo Bernardeschi come cambio offensivo a disposizione. Inoltre agli infortuni di Dybala (rientro previsto tra 15 giorni) e Cuadrado ( rientro previsto metà Aprile)  si sono aggiunti proprio ieri D. Costa e Bernardeschi. Per il Brasiliano sembra solo una contusione al polpaccio e quindi cercherà di esserci per la sfida di domenica contro il Sassuolo , mentre l’ex Viola ha subito un trauma contusivo-distorsivo al ginocchio sinistro e probabilmente non sarà a disposizione. La Juventus, quindi, rischia di avere a disposizione i soli Mandzukic e Higuain per Domenica. A questo punto viene da chiedersi se la cessione in prestito di Pjaca allo Schalke sia stata una buona mossa. Chi scrive si sente in dovere di fare una menzione a parte per Buffon. Pochi giorni dopo il suo quarantesimo compleanno è stato autore di una presentazione a dir poco superba, chiudendo a doppia mandata  la propria porta. Reattivo come un diciottenne sulle uscite , agile  nel buttarsi a lato in occasione del calcio di rigore. Rimane lui il migliore, probabilmente di tutti i tempi, nel suo ruolo.
A cura di A. Vulcano


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