Che voo dico a fa’? il commento del tifoso di Shakhtar Roma. di A. Spada

Qualcuno ieri aveva scritto:”Provare a fare la partita, cercare
spettacolo o predominio tattico, 
 stasera potrebbe essere deleterio per gli uomini di Di
Francesco.”

Quando ho scritto che le sensazioni non erano positive, pur
essendo sincero, speravo di sbagliarmi su tutta la linea. Ma quando Dzeko sullo
0-0 ha passato la palla a Pyatov invece di sbatterla in porta da attaccante
vero, ho capito che ci avevo preso. Non che fosse difficile. Ho vacillato al
gol di Under, ma 0-1 dopo un primo tempo monstre è poco in Italia figurarsi in
Europa; ancor di più se sei la Roma, ossia una squadra da anni abituata a
vistosi crolli fisici nella ripresa.
Shakhtar Roma, per me, sta tutta in quell’errore di Dzeko,
nella solita, ormai incomprensibile incapacità della Roma di concretizzare la
mole di gioco prodotta.
Se l’avversario è alla tua mercè ed invece di ammazzarlo
senza pietà lo aiuti a rialzarsi allora meriti che poi, una volta in piedi, ti
pianti un bel calcio alla schiena.
(Sono tutte metafore sportive odio ogni forma di violenza
ovviamente.)
Il calo fisico susseguente, la cazzata da pollo del
difensore, il gol del pareggio e la sofferenza (soprattutto psicologica) dei
minuti a seguire sono tutte scene già viste che non fanno altro che andare a
rimpinguare l’archivio di tafazzate di cui sono ingombri parecchi locali di
Trigoria.
Persino la punizione da cui nasce il 2-1, all’occhio
esperto, è prevedibile come la telefonata della mamma appena il tg annuncia una
scossetta di terremoto.
A voler essere analitici, il risultato è il migliore
possibile tra le sconfitte. Basta vincere 1-0 al ritorno e bla bla bla.
Non accadrà, non sono cose da Roma.  La qualificazione era da prendere ieri.
Le squadre serie a Gennaio aumentano i carichi di lavoro per
essere in condizione alla ripresa delle coppe, la Roma entra in riserva a
dicembre e ci resta fino a giugno. Solo i serbatoi dei proclami da spandere a
cappella a beneficio dei tifosi sono sempre belli gonfi.
Quando all’Olimpico lo Shakhtar passerà indenne i primi 20
minuti, imparerà a sfruttare le praterie che la squadra giallorossa, con troppi
uomini in condizioni fisiche indecenti, gli lascerà a disposizione. E sarà l’ennesima
figuraccia europea.
La qualificazione è scappata dalle mani, forse sarà colpa
dei guanti o del freddo, vallo a sapere.
A proposito di sapere: chi sa come può un guardalinee,
vedere una gomitata (quella su Perotti) alzare la bandierina per segnalare il
fallo, non far espellere il brasiliano e, soprattutto, far riprendere il gioco
con una punizione per lo Shakhtar?
Lo chiedo perché guardando quello che succede in Italia
penso spesso alla malafede, ma in Europa sono anche scarsi ma scarsi forte eh.
Angelo Spada


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