JUVENTUS: Cosa è andato storto ieri?

I pronostici, si sa, sono fatti per essere distorti: Allegri d’altronde lo aveva dichiarato alla vigilia, in quanto in queste situazioni “è facile peccare di presunzione e giocare superficialmente“. 
E’ quello che è successo? Non esattamente: non si può sminuire il merito rossonero attribuendo la causa di questa sconfitta al demerito della Juventus. E’ indubbio: Montella l’ha preparata perfettamente. Niang, non nel periodo migliore, va in panchina: l’aeroplanino lo boccia, preferisce un Bonaventura d’altri tempi e meno qualità in mezzo al campo. 
Montella la pensa così: per vincere contro la Juve devi innanzitutto non perdere. Quindi azzera le fonti di qualità e di gioco bianconero: Marchisio da una parte, Pjanic dall’altra. Il principino è braccato da Bertolacci, che alterna quantità e tecnica in maniere egregia, Pjanic lo tiene d’occhio Locatelli. Qualcosa però va storto nei primi 30 minuti e la Juventus passa: l’azione del calcio d’angolo nasce da una delle tante incursioni della prima frazione di Sturaro, dimenticato da Kucka
Poi qualcosa cambia: i bianconeri cominciano a soffrire, Suso ne ha per tutti. Il resto della cronaca lo conosciamo bene: il verdetto lo ribadiamo, con un Milan che vince ai rigori perché arriva molto più grintoso di Higuain e compagni. Montella alla vigilia aveva detto: “speriamo in qualche episodio e molte volte, gli episodi, te li crei“. Citazione che sa di fortuna audaces iuvat: i rossoneri sono stati esattamente più audaci e l’audacia, contestualmente parlando, oggi è sinonimo di grinta. 
La Juventus non ha vinto perché ha trovato di fronte una squadra perfettamente organizzata: una macchina giovane che sta pian piano inanellando tutti i tasselli per formare un’automobile vincente. Una Juventus sotto tono, come spesso è capitato quest’anno: il cinismo questa volta ha perso ai rigori. 

A cura di
C. Recanati


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