TORINO, Avelar: ma dove sei finito?

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Il curioso caso di Danilo Avelar: potrebbero farci un film, il sequel di quello già uscito. Eh già, perché dall’infortunio contro il Verona, datato 13 settembre 2015, la sue presenze si possono contare sulle dita di una mano.

Una riabilitazione a singhiozzi per l’esterno mancino ex Cagliari, un colpo per ogni fantallenatore che aveva puntato su di lui. In fondo, ci aveva abituati bene con i sardi: preso il posto a Murru, il brasiliano era, e forse lo è ancora, dotato di una grande spinta sulla fascia sinistra, capace di battere egregiamente punizioni e rigori: quattro reti, cinque assist e presenza costante in mezzo al campo con i rossoblu.

Il Toro allora punta fortemente su di lui, capace di interpretare al meglio quel 3-5-2 venturiano: titolare fin da subito, poi come detto l’infortunio di Verona. Operazione al menisco, ci vorrà un girone sano prima di vederlo nuovamente arruolabile: 33 minuti con l’Udinese, 25 con il Frosinone, 90 con il Chievo, ma Ventura non si fida ancora di lui, teme che non sia ancora pronto. Proprio così, il ginocchio fa crac, stavolta è il crociato, addio Avelar.

La degenza della rottura è, come quella per il menisco, un vero e proprio mistero: da metà febbraio dell’anno passato l’ex Cagliari ancora rientra in campo, tempi insoliti visto che è passato quasi un anno. Tutto qui? No, qualche novità c’è: è il 17 dicembre scorso, quasi un mese fa, e il fantasma di Avelar torna a prendere vita. Dove? Campionato di Primavera, sfida con l’Udinese U19: Danilo gioca 73 minuti come centrocampista di sinistra, il ginocchio sembra ormai guarito. E’ il segno che sta tornando? Non sbilanciamoci, visti i trascorsi e considerato che questa sera non è stato neanche convocato: tra l’altro nel suo peregrinare tra cliniche e palestre è esploso un certo Barreca. Un pizzico di speranza però, per come ci aveva abituato, lo abbiamo.

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