FOCUS SAMPDORIA: dal lunch match di San Siro esce un piatto prelibato. Di Angelo Giordano

Se è vero che due indizi fanno una prova, non ci sono dubbi sul fatto che la Sampdoria sia tornata ad essere la squadra che, a tratti, ha dimostrato di avere qualità tali da poter stare fra le prime 8 del campionato.

A San Siro, nel lunch match di giornata, è andata in scena la partita perfetta per la compagine di mister Giampaolo, umile quando c’è stato da difendere, al cospetto di un Milan che, seppur non quello dei vittoriosi fasti di qualche lustro fa, poteva schierare un tridente di alta qualità, e sfacciato, quando, invece, in contropiede metteva in luce le lacune della fase difensiva della squadra di mister Montella. La vittoria di Giampaolo, probabilmente, che in un sol colpo ha fatto man bassa di prime volte (non aveva mai vinto contro il Milan, contro Montella e a San Siro), e di tutta la Sampdoria.

A partire da molto dietro, dal numero uno con la maglia numero 2, quell’Emiliano Viviano che, nonostante una lunghissima assenza, non aveva che sia un grammo di ruggine addosso, Diverse le parate decisive del portierone blucerchiato, su tutte il doppio intervento su Lapadula e Abate che ha messo il catenaccio al match. Eccellente il solito Skriniar, ma non è più una novità. Muriel ha avuto la freddezza di battere Donnarumma, finora insuperabile dal dischetto, e ha messo in difficoltà la retroguardia rossonera, ma il man of the match è stato Djuricic, che ha permesso a Giampaolo di ridisegnare lo scacchiere tattico, proponendo un 4-1-4-1, più simile a un 4-3-3, che ha messo alle corde il Milan e soprattutto Zapata, che ha visto i sorci verdi, come nell’occasione del rigore procurato da Quagliarella.

Il serbo ha pure sfiorato il gol dello 0-2, mostrando doti di cui il mister di Bellinzona difficilmente farà a meno da qui al resto del campionato. Un finale di stagione che, dopo le ultime due giornate, pare aver ritrovato un senso. Guardare la classifica ha poco senso e, probabilmente, sarebbe pure controproducente. Giampaolo deve essere abile, come ieri, a far capire ai suoi che ogni partita ha il sapore di una finale. Due indizi fanno una prova, ma se il detective Doria riuscirà ad annoverarne ancor di più, beh, Muriel e soci potranno prendersi delle piacevoli soddisfazioni.

A cura di
Angelo Giordano

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