FOCUS ATALANTA: una stagione da Dea

La stagione dell’Atalanta ha avuto un lieto fine, ergo quella dei bergamaschi può essere considerato un libro ben giudicabile dalla copertina. Il quarto posto ottenuto con la vittoria sul Chievo e la sconfitta della Lazio a Crotone ha posto i punti esclamativi alla fine di uno scritto che può essere considerato un vero e proprio best-seller. Lo scrittore? Ovviamente Gian Piero Gasperini. Saranno contenti i suoi genitori perché il suo voto, e credo siano tutti d’accordo, vale un bel 10.
Non fatevi ingannare dall’inizio di stagione: il tecnico da Grugliasco ha avuto bisogno di tempo per rodare la macchina perfetta che, tanto per dirne una, nel girone di ritorno ha perso solo con Inter e Lazio. Inoltre, a lui va il merito di aver valorizzato i vari giovani, inserendoli appunto nel racconto al momento opportuno.
Ma se tra i tanti personaggi creati dall’autore dovessimo trovare un protagonista assoluto? Chi scegliere se non il Papu Gomez?
È lui, il secondo più vecchio tra gli undici titolari, a guidare la banda una volta posto l’obiettivo a ritmo di Papu Dance. Per il dieci atalantino, il voto si scompone in due facce:
1) Parte calcistica: 9.5
2) Parte social: 10+ (con la straordinaria partecipazione di OrsettoPetagna, al quale il voto si ripete).

Riprendendo il discorso dei giovani, ora è arrivato il momento di analizzare l’argomento più delicato. Gagliardini ha già fatto le valigie, Caldara le farà l’estate del 2018 mentre gli altri stanno già guardando nell’armadio se sia il caso di prendersi avanti col trasloco. Indubbiamente, i loro voti ruotano intorno all’8/8.5 perché hanno dimostrato di poter stare in Serie A, anche in realtà diverse da quella atalantina. Forse andrebbe fatta una menzione speciale per Petagna, il cui voto si abbasserebbe al 7.5, perché sebbene il servizio per la squadra sia eccezionale, la realizzazione è stata scarsa (5 gol in 34 partite). “Il ragazzo si farà / anche se ha le spalle strette” cantava De Gregori. Le spalle strette anche no, ma il concetto è quello.
La questione, però, è questa: se voi foste Conti, Kessie Spinazzola andreste immediatamente in una big?
I ragazzi, ripetiamolo per la millesima volta, sono GIOVANI e non hanno nessuna fretta per andarsene già in questa sessione estiva. Perché non restare almeno un altro anno in una società con basi solide, cercare di crescere ancora con calma e, in punta di piedi, mettere il naso fuori dall’Italia?
Ecco perché: la società non vuole correre il rischio, giustamente, che (tirando in ballo uno a caso) Kessie abbassi il suo valore da 30 a 15 milioni nel giro di un anno. È altrettanto giusto che la dirigenza valuti l’offerta dell’Inter intorno ai 30 milioni per Gagliardini, seppur a gennaio.
Scusate se poi Gasp, con tutta la naturalezza del mondo, ha trovato due validissimi sostituti del classe ’94 in Freuler prima ed in Cristante poi. Piccola motivazione del 10 in pagella.
In poche parole, dovrà essere brava la società a valutare tutte le ipotesi dei vari casi.
Infine, un capitolo importante lo meritano i ministri della difesa (accanto e dietro a Caldara) ma, soprattutto, Raimondi e Migliaccio. Professionalità e serietà al servizio della squadra che continuerà anche il prossimo anno, visto il futuro impiego nella dirigenza bergamasca.

Quasi un peccato che la stagione sia finita. Da agosto, però, inizierà un nuovo libro. Il nuovo libro dell’EurAtalanta.

di Sebastiano Moretto

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