Focus Palermo: La matematica non perdona. Di S.Costanza

Il Palermo si sveglia troppo tardi quando ormai l’inconfutabile matematica ha già emesso la sua ardua sentenza, la retrocessione.

Tre risultati utili consecutivi, figlie di un pareggio con il Chievo Verona e di due vittorie contro Fiorentina e, nella scorsa giornata, Genoa.

Un ruolino di marcia positivo ma dal sapore amaro, visti gli svariati punti gettati al vento negli ultimi minuti di gara che avrebbero potuto rendere questo finale di stagione esaltante e con speranze di una lotta salvezza andata ormai in fumo.

L’arrivo in sordina di Diego Bortoluzzi ha dato compattezza ad un gruppo disunito da inizio campionato, rinforzando stimoli e mentalità agli uomini chiave di questo Palermo – come Rispoli e Diamanti – utilizzando gli uomini e le tattiche più congeniali, senza perder tempo in inutili esperimenti a gara in corso.

Tra le poche note liete di questo finale di stagione c’è anche il positivo debutto del giovanissimo Gennaro Ruggiero, classe 2000, che nel match contro i grifoni ha giocato per tutti i 90′ dimostrando grande personalità e sicurezza dei propri mezzi.

Preoccupa invece l’evidente calo di rendimento di Ilija Nestorovski.

L’ex Inter Zapresic soffre palesemente il poco gioco creato dai suoi compagni di squadra, e se prima riusciva a trasformare i pochi palloni ricevuti in goal, adesso gli errori collezionati sotto porta cominciano ad essere numerosi.

Le qualità offensive del bomber macedone sono indiscutibili, ma è evidente come il fattore psicologico sia determinante nelle prestazioni in campo, prova evidente la reazione di stizza avvenuta al momento del cambio contro i rossoblù.

Adesso ai rosanero non resta che onorare le ultime due partite del torneo aspettando con trepidazione che le vicende societarie prendano una svolta decisiva, per ridare lustro ad una tifoseria ed una città che merita il ritorno nella massima serie il prima possibile.