Spalletti: “Lisandro leader, Rafinha c’è da aspettare. D’ Ambrosio C’è. Rimango qui anche il prossimo anno. Mi aspetto di più da Gagliardini e Candreva”

GARA DECISIVA PER UN POSTO IN CHAMPIONS

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“È ancora presto, si sa che partite così possono essere determinanti per entusiasmo e convinzione, ma mancano troppe partite. Basta guardare la classifica di ogni anno”

SODDISFATTO DEL MERCATO
“Io sono sempre contento. Ho sempre avuto piena fiducia nei direttori. Parlo di Rafinha: siamo noi ora a dover aiutare lui a inserirsi, a trovare il suo spazio e la sua identità. E conto molto sui miei giocatori, sul gruppo che deve saper dare quello che sa dare, come ha fatto per tutta la stagione”.

COSA SI E’ PERSO NELLE ULTIME PARTITE
“Ha perso poco, ha smarrito qualcosa, ma poco. Lavoriamo giusto, va bene così. Facciamo le cose che si devono fare, ogni giorno. Dobbiamo ritrovare lo spirito che abbiamo sempre avuto, non ci è mancato niente di speciale nelle ultime partite, solo dettagli”.

COSA C’E’ DIVERSO DALL’ ANDATA
“Quella partita la vincemmo 3-1, avevamo avuto qualche episodio che ci era andato bene così, episodi appunto. Ora si parte daccapo, non bisogna perdersi nemmeno un attimo, altrimenti è come scendere lo Stelvio senza mani”

JOAO MARIO
Ha dato il suo contributo a quello che è il nostro cammino. Non so cosa volete sapere di Joao Mario? Se gioca trequartista? Bah. Voi dovreste vedere gli allenamenti, osservare, magari è la soluzione per capire”.

ARBITRO MASSA
“Ha diretto Inter-Udinese, 1-3, è stato preciso e corretto anche quando ha concesso il rigore all’Udinese. Ha diretto Juve-Inter, ha preso le decisioni opportune, è stato molto attento, non ha concesso un possibile rigore di Benatia, ma è stato molto attento. Lo stesso nel derby di Coppa Italia, ha annullato il gol di Ranocchia dopo il consulto della Var. Massa è uno dei migliori arbitri italiani”.

ICARDI HA RICHIAMATO IL GRUPPO
“Icardi è uno che quando dice una cosa gli si va dietro, e basta. Icardi è un leader”.

LA ROMA E TOTTI
“Scrivete un po’ quello che vi pare. Io ho speso tutti gli elogi possibili a proposito di Francesco e non mi ripeto. Sono cose già dette, io a lui ho detto tutto, mi sono comportato come mi dovevo comportare, giorno dopo giorno. Se lo ritrovo allo stadio, lo vado a salutare, come tutti gli altri giocatori della Roma, li saluto in maniera importante, io ho fatto quasi sei stagioni alla Roma. Io ho vissuto benissimo a Roma, alla Roma, non ci sono solo i risultati, ci sono tutte le altre cose, c’è la vita di tutti i giorni, c’è la vita. A Roma, come qui all’Inter, si sta insieme tante ore al giorno, il rapporto è speciale, è quotidiano. E a Roma ci sono stato sei anni, segna la vita di una persona, si toccano tutti i tasti. Io non alleno mai per fare piacere a tutti, ma per migliorare la squadra. Poi magari questo a qualcuno non piace”.

A ROMA DISSE SE NON VINCO ME NE VADO.. COSI’ ANCHE ALL’ INTER?
“Ma che… Me la sta tirando? Forse me la voleva randellare, il randellio è un’altra cosa. Non è la stessa situazioni qui, abbiamo cominciato un percorso, ci sono state complicazioni, stiamo cercando di migliorare, ho un contratto di due anni e la mia intenzione è di fare due anni e di arrivare in Champions. E non voglio esagerare”.

CHI RISCHIA DI PIU’
“Non vedo perché una squadra debba rischiare di più. I punti sono importanti, la mentalità è importante. E’ una sfida alla pari, come idea e come risposta. La Roma è forte, l’Inter è forte, non vedo chi rischia di più. Si gioca ad armi pari, noi e loro si ha bisogno di risultati importanti. La Roma ha passato un turno in Champions contro Atletico e Chelsea, ha fatto cose importanti in trasferta in Europa. Noi vogliamo attaccare la Roma, le nostro timidezze, le difficoltà. Poi dovremo anche difendere”.

CHI TOGLIEREBBE ALLA ROMA
“Non dico un nome, i giocatori importanti sono tanti. Come li ha l’Inter. Sarà una bella partita, ci sarà muscolo, poi durezza, poi reattività. Forse volete parlare dell’alieno, Radja…”.

GABIGOL
“L’argomento non è sulla mia scrivania. Io in estate avevo detto a Gabigol di andare in un club per giocare. Poi si passa attraverso quello che si fa sul campo, lui aveva bisogno di meritarsi gara dopo gara, dopo la presentazione che era stata fatta per lui a Lisbona. Ma non ha giocato, e tornare qui non avrebbe senso oggi. Ha bisogno di giocare”.

COSA MANCA ALL’ INTER
“Sono a posto, questa domanda è per i direttori, sono loro che guardano a quello che passa e intervengono. Lisandro l’ho già visto, ha impostazione e urlo da calciatore, entra e comanda già tutti, ha forza e decisione. Rafinha lo conosciamo tutti, poi alle spalle ha un periodo inoperoso e c’è da aspettare un po’ di tempo, noi abbiamo recuperato MIranda, forse D’Ambrosio, Lisandro ci darà una mano”.

LISANDRO E CANCELO  RESTANO?
“Certo che resta. Lui vuole restare, ogni tanto fa un po’ di confusione, i calciatori magari si lasciano confondere da certe telefonate, voi giornalisti vi fa comodo parlare coi procuratori che vi danno le notizie e poi… Cancelo resta qui, poi a fine stagione si vedrà”.

DA CHI TI ASPETTI DI PIU’
“Io cerco sempre qualcosa in più da tutti. Un nome? Mi spiace che Dalbert abbia avuto poco spazio. Spero che Candreva trovi lo spunto per fare le splendide cose che sa fare, confido molto in Gagliardini, che sappia sprigionare per intero la sua forza e il suo talento”.

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