L’angolo del mister- Sarri: il nuovo Guardiola o un bellissimo perdente? a cura di G.Bagnoli

Sul Napoli di Sarri e su Sarri stesso si sono dette tante cose, tante opinioni, tanti elogi e qualche critica dai più, giustamente, esigenti.
La squadra partenopea non sta facendo una grande stagione, sta facendo però un grande campionato, che come ci ha fatto vedere il mister è l’unico vero obiettivo della stagione.
Non mi dilungherò sul fatto se sia giusto o no fare figuracce in Europa a favore del campionato, queste sono cose interne alla società, più che all’allenatore, di cui invece voglio principalmente parlare.
Su Sarri e sul gioco del Napoli, tanti giornalisti e addetti ai lavori, fanno riferimento come il calcio più bello d’Italia e tra i più belli d’Europa, talvolta paragonandolo al Barcellona di Guardiola.
Allora perchè dopo tutti questi elogi il Napoli in serie A è sotto una Juventus, brutta oggettivamente da vedere, e fuori da tutte le altre competizioni?
Uno dei problemi di Sarri è sicuramente la mancata integrazione dei nuovi in rosa ed il coraggio nel fare talvolta un turnover più massiccio in campionato, invece che farlo solo nelle coppe, ma questo è sotto gli occhi di tutti, non ci vuole un genio per capirlo.
Quello che penso io invece è che il mister del Napoli non sarà mai un grande allenatore, è sicuramente un maestro del calcio offensivo, dei triangoli, delle geometrie, dell’estetica, ma ha delle lacune che non lo faranno diventare nè il nuovo Guardiola nè un grandissimo allenatore.
Quali sono le lacune da evidenziare oltre la mancanza di turnover? Il problema di Sarri è che sa giocare solo in quel modo lì, dominando la partita e avendo sempre il pallino del gioco, giocando sempre a mille, perchè se non giochi a mille non vinci e non puoi ogni partita dare tutto per una stagione intera. Cosa succede in questo modo? Non variando mai il gioco e non sapendo soffrire, facendo sempre geometrie e mai qualche lancio lungo, o il brutto, ma utile, catenaccio e contropiede, succede che incontri squadre che questo gioco non te lo fanno fare, perchè sono di pari livello o superiore e allora non sai come fare e le partite vengono perse. Questo perchè quando il Napoli viene attaccato prende gol piuttosto facilmente.
Inoltre la cultura dell’alibi che ha Sarri e che sta prendendo piede nelle sue interviste e nel suo modo di approcciarsi, è un modo di fare da perdente, che nuoce gravemente anche ai giocatori stessi, perchè semplicemente se guardi sempre in casa degli altri o dai la colpa a altri eventi, non guarderai mai dove sono i tuoi errori. Sarri è un maestro di calcio, ma già da quando era ad allenare il ‘mio’ Empoli, si è dimostrato troppo testardo. Ad un coach come lui, con le sue idee, basterebbe solo riuscire talvolta a cambiare gioco, a giocare più sull’avversario, soprattutto quando l’avversario è più forte, come in Europa, invece di cercare sempre di imporre il proprio gioco. Nella storia chi ha vinto cercando di imporre il proprio gioco erano squadre con rose talmente superiori alle altre che lo potevano, anzi, lo dovevano fare, il napoli di mister Sarri no.
Quindi per concludere, a Sarri manca un tassello per diventare un grandissimo allenatore, solo un tassello, che però sembra posizionato in cima all’Everest in questo momento, quindi amio avviso, per concludere, è un bellissimo perdente.
a cura di
Gabriele Bagnoli


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