La Roma contro i rossoblu’, ma questa conta meno

Corpo al Dall’Ara ma mente al Camp Nou per la Roma di Di Francesco, che deve consolidare il terzo posto provando a sgombrare la mente dal macigno chiamato Barcellona

Tutto l’ambiente giallorosso ci racconterà che il terzo
posto è fondamentale, per cui vincere a Bologna è il miglior viatico per la
sfida del Camp Nou.
Ma se ti aspetta una sfida del genere, con la figuraccia a
portata di mano e la gloria eterna acquattata all’ombra della sola  possibilità su cento che hai di vincere, la
tua testa sarà tutta lì; principalmente per la poca esperienza internazionale
mista alla paura di subire un cappotto stile Manchester o Bayern,  ed in minima parte per la voglia di
assaporare un successo insperato, impronosticabile, di quelli che se ti chiami
Juve sono normali ma se ti chiami Roma scattano i busti al Gianicolo, almeno
virtuali.
Ecco perché chi scrive non pensa affatto di vedere la Roma
migliore a Bologna. Forse nemmeno se lo augura.
Probabilmente perché, imitando un pugile sbruffone, mi
piacerebbe vedere la Roma affrontare il campione spavaldamente, rischiando di
prendere due tre colpi da knockout pur di costruirsi l’occasione di mollare il suo
pugno miglior per vedere l’effetto che fa.
Sia chiaro, non credo in nessun modo che la Roma abbia
chance di qualificazione; ma sono assolutamente convinto del fatto che il
processo di crescita in Europa fatto vedere quest’anno non vada sprecato
uscendo male come fece la Roma di Spalletti liquefacendosi di fronte all’Old
Trafford.
Uscendo bene e con onore si costruiscono le annate future,
aumentando autostima e bagaglio di esperienza si può costruire qualcosa. Ok sto
dando per scontato che in estate non si proceda con l’ennesima campagna di
smantellamento e assemblaggio del tipo vendo Salah e investo su Defrel, ma
sognare è gratis e quindi lo posso fare per stavolta.
Le grandi squadre vincono a Bologna e poi pensano alla
Champions, ma la Roma non è una grande squadra, non è costruita per esserlo,
non ne ha la storia e l’esperienza per cui, a mio parere, può fare bene solo in
una delle due partite e perbacco se mi chiedete di scegliere fra quali delle
due rossoblu’ devo affrontare al meglio scelgo quella catalana.
Col rischio che non serva a nulla ma senza tentennamenti.
Eppure qui devo presentarvi la sfida del Dall’Ara, che è più
importante di quanto venga percepita; perché, facendo tutti gli sforzi
possibili per conservare una dose sufficiente di razionalità, non si può non
ammettere che per la Roma essere nella prossima Champions sia importante anche
più che proseguire in questa. Di Francesco lo sa bene e schiererà una
formazione non eccessivamente infarcita di riserve. Farà riposare solo chi, nel
suo disegno tattico, dovrà correre di più a Barcellona. Prevedo, pertanto,
riposo per De Rossi, Strootman e Florenzi e Kolarov. Potrebbero partire
titolari Bruno Peres e Juan Jesus, Pellegrini e Gonalons. Insomma una squadra
sulla falsa riga di quella vista a Crotone per provare a vincere nella città
dei tortellini e volare sereni in quella della paella e delle tortillas;
importante che non piovano polpette.
Angelo Spada


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